Runa Editrice nasce a Padova nel 2012 dall’autentica passione del suo fondatore Fabio Pinton per il libro e la lettura.
Runa è una casa editrice indipendente specializzata in narrativa di genere: fantasy, thriller, horror, gialli e romanzi storici. Accanto alla narrativa, il catalogo si apre anche alla saggistica, con due linee editoriali distinte.

Da un lato, la collana dedicata al true crime, in cui raccontiamo storie vere di crimini, investigazioni e psicologie deviate, con uno sguardo attento, documentato e mai sensazionalista.
Dall’altro, la nostra saggistica sul fantastico, pensata per chi vuole approfondire le saghe fantasy e sci-fi di maggior successo, miti, simboli, creature e universi del fantastico con un approccio critico e appassionato.

Il nostro obiettivo è offrire ai lettori libri capaci di emozionare, sorprendere e accendere la mente, attraverso trame avvincenti e voci autentiche, ma anche attraverso testi che analizzano, interpretano e raccontano la realtà con rigore e passione.

Una peculiarità interessante di Runa Editrice è di potersi avvalere di una tipografia interna, grazie alla quale l’editore stampa i propri libri e segue così artigianalmente tutte le fasi di produzione dell’oggetto-libro.

Il suo nome non è casuale: le rune erano l’alfabeto segreto delle antiche popolazioni germaniche, vichinghe e celtiche — segni magici, portatori di conoscenza e, con essa, di libertà. Proprio come le rune, crediamo che le storie — vere o immaginate — abbiano il potere di aprire mondi, interrogare la realtà e svelare ciò che è nascosto.

Runa Editrice è per chi cerca nella lettura un viaggio, una sfida o una rivelazione.
Per chi ama le storie che sanno lasciare il segno.
Per chi ama perdersi tra le pagine e ritrovarsi diverso, ogni volta.

Incisioni runiche

Il significato del nome

Runa non è solo un nome, è un simbolo carico di storia, magia e conoscenza.

La parola runa proviene dal germanico antico rūna, che significa “segreto”, “mistero” o “sussurro”. Le rune erano i caratteri dell’antico alfabeto usato dalle popolazioni germaniche, vichinghe e celtiche del Nord Europa.

Ma le rune non erano semplici lettere: erano considerate simboli magici, portatori di potere e saggezza. Incise su pietre, armi o amuleti, avevano il compito di proteggere, guidare, svelare verità nascoste e connettere chi le usava alle forze invisibili del mondo.

Ogni runa aveva un nome, un suono e un significato profondo legato alla natura, al destino e alla saggezza. Scrivere una runa era come evocare una forza, come dare vita a un messaggio che va oltre la semplice parola.

Secondo la mitologia norrena, fu Odino, il dio della conoscenza e della poesia, a scoprire le rune: si narra che si sacrificò appeso a Yggdrasill, il Frassino del Mondo, per nove giorni e nove notti, trafitto dalla sua stessa lancia, per conquistare il segreto delle rune e donarlo agli uomini.
Un gesto estremo, che rappresenta la sete di sapere e la potenza del linguaggio come forma di rivelazione.

Tutto ciò è celebrato nell’Hávamál (La canzone dell’eccelso), il canto mitologico nordico che narra il sacrificio di Odino.

Dio Odino appeso a Yggdrasill il Frassino del Mondo

Per noi di Runa Editrice, questa leggenda racchiude il senso profondo del nostro lavoro: le storie sono rune moderne, chiavi magiche che aprono mondi, svelano segreti e permettono di accedere a nuove forme di consapevolezza.

Con questo spirito, pubblichiamo libri capaci di emozionare, sorprendere e farvi viaggiare tra realtà e immaginazione, portandovi sempre un passo più vicino alla libertà che nasce dalla conoscenza.

Yggdrasill il Frassino del Mondo

Yggdrasil – Il Frassino del Mondo
Dal manoscritto Edda oblongata (XVII sec.),
Istituto Árni Magnússon, Reykjavík

Hávamál

Lo so io, fui appeso
al tronco sferzato dal vento
per nove intere notti,
ferito di lancia
e consegnato a Odino,
io stesso a me stesso,
su quell’albero
che nessuno sa
dove dalle radici s’innalzi.

Con pane non mi saziarono
né con corni [mi dissetarono].

Guardai in basso,
feci salire le rune,
chiamandole lo feci,
e scesi di là  

Edda poetica – Hávamál
Il Discorso di Hár. 138-139


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